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Pizza Bolle & Co. al Forentum: l'evento dove i protagonisti sono pizza e vino

Pizza Bolle & Co. al Forentum: l'evento dove i protagonisti sono pizza e vino

“Pizza Bolle & Co.” è il tema della serata che si terrà il 31 maggio al Forentum: sulla tavola arriverà la pizza napoletana, cibo democratico per eccellenza, e le bollicine del fantastico champagne Palmer & Co., simbolo del lusso e del divertimento. 

Non mancherà neppure l’abbinamento con l’Aglianico del Vulture dell’azienda Grifalco della famiglia Piccin.

Una serata effervescente dove la pizza, ma non solo, si vestirà con eccellenze del terroir Lucano e creerà una perfetta armonia di gusto con il vino

Tra le proposte del Forentum durante la serata ci saranno i golosi e innovativi “gelati” salati al baccalà, le grandi ricetta della tradizione Lucana elaborate con piglio moderno e i grandi classici del Forentum come la pizza Munacidd (zucca, fior di latte, salsiccia sbriciolata pezzente materana, mandorle di Toritto e polvere di peperone crusco).

Lo scopo della serata sarà raccontare il prodotto tramite la viva voce del produttore e illustrare l’abbinamento tra pizza e bollicine. 

Questo connubio felice, fino a qualche tempo fa, veniva visto come un’eresia ma oggi – grazie alla visione di Savino Di Noia e all’appoggio dell’esperto Food&Wine Max Piancazzo – è del tutto sdoganato.

Carta dei vini in degustazione durante la serata.

Dal blog De-Gustare: Antica Cantina Forentum, dove pulsa il cuore della Basilicata

Dal blog De-Gustare: Antica Cantina Forentum, dove pulsa il cuore della Basilicata


Ci sono luoghi fiabeschi, ricchi di un fascino particolare, con richiami a tempi antichi, ma con un’anima moderna.

La Antica Cantina Forentum è uno di questi. 

Si tratta di una struttura nel centro storico di Lavello, un paese nel Vulture, sulle colline in provincia di Potenza, caratterizzata dall’essere costruita all’interno di una grotta del 1500. 

Antica Cantina Forentum è un luogo con una doppia anima: da una parte ristorante e dall’altra boutique hotel con 16 camere. 

Il ristorante, seguendo un modo di far ristorazione che fa sempre più proseliti, è dotato di un orto dove vengono coltivate in modo biologico le verdure usate in cucina. 

Una cucina che ripropone piatti della tradizione lucana con un tocco di modernità, naturalmente a km 0, compreso l’olio che arriva dagli ulivi secolari della famiglia Di Noia, proprietaria della struttura.

Padrone dei fornelli è lo chef Savino Di Noia ed è affiancato dalla madre nella preparazione artigianale di pasta, pane e dolci. 

Di Noia si è formato alla Scuola Internazionale di Cucina Italiana Alma e ha portato le nuove tecniche apprese all’interno di una cucina tradizionale, dandole così un tocco in più, una note personale e moderna. 

Si possono assaggiare la maccaronara del munacidde, la parmigiana di zucca su fonduta di pecorino, i ravioli fatti in casa ripieni di ricotta, zucchero e cannella con sugo di braciola, patate cotte alle cenere con peperoni cruschi, cime di rape con salsiccia aromatizzata al finocchietto selvatico e cacioricotta. Una evoluzione all’interno della tradizione.

Alla Antica Cantina Forentum si può mangiare anche la pizza, ma una qualunque. Il locale è certificato Avpn – Associazione verace pizza napoletana, e propone la pizza secondo lo stile e la ricetta tipica della tradizione partenopea, recentemente diventata patrimonio immateriale dell’umanità per l’Unesco. 

Gli ospiti sono accolti da Aurora Basso, la giovane compagna di Savino, che da perfetta padrona di casa li mette a proprio agio. 

Le 16 camere dell’albergo di charme sono caratterizzate da un arredamento che miscela in modo armonico moderno con pezzi d’antiquariato.

 

Dalle finestre di può ammirare il Palazzo Ducale – Domus di Federico II – e del Museo Archeologico di Lavello.

La Antica Cantina Forentum si trova a circa 80 chilometri da Matera, la Capitale Europea della Cultura 2019. 

Un punto di partenza per scoprire le bellezze di questa regione ricca di montagne e colline, ma bagnata da due diversi mari.

Dice di noi Luciano Pignataro: i sapori lucani esaltati dalla buona tecnica e al prezzo giusto

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Dal blog di lucianopignataro.it

Lavello è il punto di passaggio tra le grandi pianure della Puglia del Nord e il Vulture sull’asse Canosa-Melfi. 

Punto di passaggio e di fermata per abbeverare le mandria durante la transumanza che d’estate o andava a Nord verso l’Abruzzo o verso i verdi pascoli dell’Irpinia.

 

Nel cuore del centro storico l’ennesimo piccolo grande miracolo della gastronomia.

Savino Di Noia, dopo la scuola dell’Alma e una sosta nelle cucine di Marchesi e Cannavacciuolo, è tornato in paese dove la famiglia ha uno storico bar proprio al centro, vicino il Comune. 

E qui, recuperando spazi nelle vecchie cantine scavate nella roccia dove scorre l’acqua, ha creato il suo spazio. 

Così ci ha colpito di questa sosta dove siamo capitati insieme a Elena Fucci con il marito Andrea e il papà Salvatore? 

Questo: la passione e l’orgoglio per le tradizioni e la cucina di tradizione lucana, quella della transumanza con tante influenze pugliese (fave e cicoria per tutte), ma anche la capacità di ridefinire i piatti antichi con le tecniche apprese in questi anni di studio.

Il risultato è una attenzione costante al territorio, dai prodotti presidi di Slow Food alle dop e alle igp, la capacità di coniugare l’abilità del panettiere di fiducia, la manualità della mamma nel fare i ravioli, nello studiare ricette che magari si stavano perdendo nei meandri della memoria e di crearne altre che abbiano sempre un aggancio con la storia del territorio.

Risultato per il cliente: un menu leggibile e godibile, assolutamente da non perdere. 

In sala c’è la compagna di Savino, Aurora Basso, anche lei appassionata, attenta. Riesce a fare atmosfera.

L’Italia è il paese delle trattorie, ma il passaggio che stiamo vivendo è proprio questo: magari la gestione resta la stessa, ma il salto lo fanno quei giovani che, figli d’arte, dopo essersi nutriti con le ricette preparate in modo tradizionale, allargano la loro visione delle cose apprendendo e girando per il Paese e magari anche all’estero.

Quando tornano da questi giri ci sono due strade che in genere vengono imboccate.

Alcuni vogliono emergere con una cucina d’autore, gourmet. 

Percorso difficile perché bisogna essere veramente bravi e soprattutto avere il contesto adatto per realizzare i propri sogni, pubblico, territorio, soprattutto turisti.

Molti restano disillusi, aprono il loro locale e non riescono mai a riempirlo. 

Altri invece con la testa sulle spalle riescono a stare un passo davanti al gusto comune, non dieci, riuscendo in tal mondo a non spiazzare i clienti.

In Italia il confine tra novità e “cose strane” è sempre molto labile e difficile da definire in questi casi.

Ecco, tutto questo per dire che secondo noi Savino ha centrato il punto di equilibrio, abbiamo la parmigiana di melanzane ripassata nel forno a legna ma presentata in modo meno greve, alle cotture delle carni meno tradizionali che alla fine regalano maggiore pulizia e sapori.

E poi ricerca sui formaggi, salumi, olio e ovviamente vino.

Aggiungiamo che il progetto di Savino comprende anche delle camere, con un palazzo ben ripreso nel Centro storico e che l’intenzione è spingere in questa direzione.

 

CONCLUSIONE

L’Antica Cantina Forentum è un luogo dove si sta bene, la cucina tradizionale è ben eseguita e si paga da osteria: raramente il conto supera i 30 euro. I sapori lucani li ritrovate nel piatto.

Come dire, mi azzardo a dire che se dovessimo indicare un erede di Federico Valicenti faremmo proprio il nome di Savino. E poi a tutto Aglianico. Del Vulture ovviamente. Alè.

Su Scatti di Gusto: perché scoprire la Basilicata assaggiando pizza e piatti all’Antica Cantina Forentum

Su Scatti di Gusto: perché scoprire la Basilicata assaggiando pizza e piatti all’Antica Cantina Forentum

Una delle prime ospitalità culinarie a nord della Basilicata, per chi proviene dalla vicina Puglia, è rintracciabile nella cittadina di Lavello. 

Nel vecchio centro storico (quartiere “il Pescarello”), decentrato rispetto al nucleo cittadino, troviamo l’Antica Cantina Forentum: ristorante e pizzeria che segue il modello della farm-to-table

A prendere le redini del locale a conduzione famigliare – ricavato all’interno di una cantina del 1500 – è il giovane Savino Di Noia, dopo gli studi all’Alma di Gualtiero Marchesi e una piccola parentesi a Villa Crespi nel ristorante di Antonino Cannavacciuolo ha deciso di scrivere la propria historia in terra natia.

L’ambiente accogliente e ben arredato è suddiviso in due sale, al piano inferiore “la grotta de i Munacidd” dove si narra la leggenda di un antico folletto, mentre in quello superiore volte in pietra e muri ornati da fotografie narrano la vita popolare e rurale d’un tempo. 

In cucina, coadiuvato da mamma Lucia, segue un percorso attento alla ricerca di prodotti autentici, locali e tradizionali: un laboratorio che porta con sé non solo calorie ma diventa luogo in cui apprendere e tramandare a neofiti e nuove generazioni il gusto e l’identità territoriale.

Quest’ultimo è il filo conduttore dei percorsi creati ad hoc, come l’itinerario della Tradizione 28 € (tagliere di salumi e formaggi presidio Slow Food, fritto lavellese con pettole e verdure pastellate, raviolo di ricotta dolce, braciola aglio e prezzemolo e chiusura con dolce della casa), l’itinerario Baccalà a 35 € con interpretazioni classiche (baccalà lesso con peperoni cruschi) e creative (baccalà zenzero e mandorle) e quello Territorio a 32 € dove spicca “u Munacidd” (maccaronara con purea di zucca, salsiccia sbriciolata e peperone crusco) e il maialino al forno con pera Signora. 

Il pasto è accompagnato da un ottimo pane fatto in casa e una carta dei vini ben assemblata con un capitolo dedicato ai migliori Aglianici del Vulture

 

Nulla è dato per scontato neppure con le pizze di matrice napoletana: bordo pronunciato e dal profumo di pane ben cotto, giusta elasticità e scioglievolezza, leggerezza e armoniosità di ingredienti. 

La qualità della materia prima è percepibile assaggiando la classica Margherita (4,50 €) con pomodoro San Marzano Dop, fior di latte, basilico e olio extra vergine di oliva (multicultivar proveniente da uliveti di famiglia).

Da non perdere: la Plebiscito (9 €) con salsa di “vrasciola” e i suoi pezzetti di carne, fior di latte, ricotta fresca e basilico; la Forentum (9 €) con fior di latte, baccalà e polvere di peperone crusco; la Parmigiana(5,50 €) con pomodoro San Marzano, fior di latte, parmigiana di melanzane cotta in forno a legna e scaglie di formaggio grana. 

Con Savino Di Noia l’offerta gastronomica è cresciuta parallelamente alla rivitalizzazione del quartiere“Pescarello”, sia grazie al cibo e alla sua funzione di “catalizzatore della socializzazione” che attraverso il suo progetto di albergo diffuso in abitazioni d’epoca – che guardano il palazzo ducale domus di Federico II e il museo civico – restaurate e arredate con gusto, in uno stile che combina oggetti moderni e d’antiquariato.

 

Lo Urban Post intervista Savino Di Noia: “chef pizzaiolo manager” di Antica Cantina Forentum

Lo Urban Post intervista Savino Di Noia: “chef pizzaiolo manager” di Antica Cantina Forentum

Nel cuore della Lucania, sotto il Monte Vulture, nel borgo di Lavello, si racconta dal 1986 la storia della Famiglia Di Noia e di Antica Cantina Forentum. Un ristorante della tradizione lucana con pizzeria e albergo diffuso, oggi guidato, da Savino Di Noia, giovane imprenditore che dai genitori ha ereditato “il mondo Forentum”.
Uno “chef pizzaiolo-manager” come si definisce Savino perché oltre a gestire l’azienda di famiglia, si occupa di tutti gli aspetti che riguardano la pizza. Una vera pizza verace napoletana realizzata secondo il disciplinare AVPN e con prodotti provenienti da presidi SlowFood della Basilicata e della Campania.
Amore per il territorio, rispetto della tradizione, valorizzazione delle eccellenze non solo lucane ma di tutta la Basilicata. Un progetto di ritorno alle origini perché come mi confida Savino “non dobbiamo mai dimenticare dove ci troviamo e quanto siamo fortunati a vivere in un’Italia ricca di tradizioni e di cultura”.

 

Quale è la storia di Antica Cantina Forentum?

«Antica Cantina Forentum nasce nel centro storico di Lavello, dove nel 1986 i miei genitori emigranti in Germania, dove sono nato, decidono di tornare in patria e di aprire il Bar Forentum. Dopo un importante ristrutturazione nel 2000 nasce il ristorante e la pizzeria che sono stati ricavati in una grotta del 1500. Miglioro e approfondisco le mie conoscenze e i miei studi presso l’Alma a Parma e con uno stage al fianco di Antonino Cannavacciuolo. Oggi io e mia madre Lucia collaboriamo in cucina proponendo una tradizionale cucina di un tempo che incontra l’innovazione nel rispetto dei prodotti del territorio».

 

In Lucania, siete una delle migliori pizzerie che propongono la vera pizza verace napoletana secondo disciplinare. Quali caratteristiche ha la vostra pizza?

«Le caratteristiche della nostra pizza verace napoletana si attengono al disciplinare dell’AVPN, la più antica Associazione della vera pizza napoletana. La rigidità del disciplinare prevede l’utilizzo in primis di materie prime di alta qualità, un impasto morbido, con bordo alto (caratteristica essenziale della pizza napoletana) e una cottura in forno a legna».

 

Lavorate con presidi SlowFood? Quali?

«Si lavoriamo con molti presidi SlowFood. Proprio alla scelta dei prodotti e delle materie prime, io e mia madre dedichiamo tutta la nostra attenzione. Un buon piatto nasce dalla qualità dei prodotti e la nostra regione, come tutta l’Italia, ha l’eccellenza. Alcuni dei tanti prodotti sono riconosciuti come presidi SlowFood, quelli lucani sono 5: salsiccia pezzente della montagna Materana, fagiolo rosso di Pignola, olive infornate di Ferrandina, caciocavallo podolico di Abriola, Pera Signora della Valle del Sinni. I cinque presidi sono tutti presenti nel nostro menù».

 

Quanto è importante, oggi, il territorio e la tradizione culinaria?

«Penso che oggi territorio e tradizione culinaria siano molto importanti, si conosce sempre meno quello che si mangia e il ritorno alle origini, all’utilizzo del prodotto di nicchia del piccolo produttore è sempre più ricercato. Per noi è sempre stata una filosofia da seguire: fin dai primi anni di ristorazione, oggi ancor di più m’impegno perché il piatto per il nostro cliente sia un viaggio nel tempo, tra sapori antichi.
Il territorio è la prima ricchezza di una regione e va conosciuta e insegnata».

 

Quanto è importante, oggi, il territorio e la tradizione culinaria?

«Penso che oggi territorio e tradizione culinaria siano molto importanti, si conosce sempre meno quello che si mangia e il ritorno alle origini, all’utilizzo del prodotto di nicchia del piccolo produttore è sempre più ricercato. Per noi è sempre stata una filosofia da seguire: fin dai primi anni di ristorazione, oggi ancor di più m’impegno perché il piatto per il nostro cliente sia un viaggio nel tempo, tra sapori antichi. Il territorio è la prima ricchezza di una regione e va conosciuta e insegnata».

 

Quali sono i prodotti tipici della Lucania?

«Tra i prodotti tipici lucani il più conosciuto è sicuramente il peperone crusco; ma c’è ne sono tanti altri come il caciocavallo, le olive infornate, il canestrato di Moliterno, la melanzana di Rotonda, i fagioli di Pignola e di Sarconi, la pera signora, la salsiccia pezzente Materana, il baccalà, le castagne, i funghi cardoncelli e il tartufo. Ma c’è ne sarebbero tanti altri…»

 

Antica Cantina Forentum è anche albergo diffuso. Quale è la vostra idea di accoglienza e ospitalità?

«Situato nella città storica di Lavello, il Forentum – Albergo Diffuso offre 20 camere in stile minimal. E’ un’idea di Guest House che nasce nel 2013 quando abbiamo deciso di offrire ai clienti anche camere confortevoli ed eleganti. Negli anni l’attività ha avuto una forte crescita che mi ha spinto ad aumentare il numero di camere. Motivazione il turismo in forte crescita e la vicina attività lavorativa del più grande stabilimento automobilistico, FCA group, sito a 5 minuti da Lavello. Il palazzo in cui si concentra l’attività di hotel è un’antica residenza d’epoca, la bellezza è l’imponenza del palazzo sulla piazzetta del paese è straordinaria. Il concept è quello di far sentire gli ospiti come a casa, coccolati fin dal momento dell’arrivo, dall’ospitalità e gentilezza di mia moglie Aurora e di tutto lo staff».